Martina Telmon: Brand Ambassador Horse Touring
Iniziamo come promesso a conoscere le nostre Brand Ambassador, oggi è il momento di conoscere Martina!
D. Raccontaci qualcosa di te…
R. Da piccola ero allergica al pelo del cavallo. Ma mi imbottivo di antistaminici e salivo in sella comunque. Poi un bel giorno l’allergia è passata… mi piace pensare che si sia arresa. Io continuo ad andare a cavallo… è l’unica cosa che vorrei fare, l’unica cosa di cui mi interessa leggere, l’unica di cui mi piace scrivere.
D. Quando e come hai iniziato ad appassionarti al turismo equestre?
R. Per me è stato un passaggio naturale. Viaggiare e andare a cavallo sono le cose che più amo fare. Così ho iniziato a viaggiare a cavallo.
D. Cosa consiglieresti a chi vuole fare la prossima vacanza a cavallo?
R. Di partire il prima possibile. E di scegliere bene i suoi compagni di viaggio. Condividere l’esperienza con le persone giuste fa la differenza. Ma piuttosto che partire con qualcuno che non è entusiasta quanto te all’idea di fare una vacanza a cavallo, meglio partire soli. Io quest’estate l’ho fatto ed è uno dei ricordi più belli che ho.
D. Quale esperienza consiglieresti di fare assolutamente?
R. Quest’estate ho fatto un trekking in Umbria, al Sibillini Ranch. Abbiamo dormito in tenda, vicino ai cavalli. Al mattino quando aprivo gli occhi sentivo solo il rumore dei cavalli che brucavano intorno alle tende e pensavo che non avrei voluto essere in nessun altro posto al mondo.
D. Ti sei mai trovata in difficoltà facendo trekking a cavallo?
R. Le difficoltà maggiori le ho riscontrate quando mi sono resa conto di non avere l’equipaggiamento adatto. Sono partita per i primi trekking carica di cose che si sono rivelate inutili e viceversa senza quelle poche che mi sarebbero servite. Ma si tratta solo di fare un po’ di esperienza, ora so bene di cosa ho bisogno e soprattutto di cosa non ho bisogno quando viaggio a cavallo.
D. Come vedi il mondo del turismo equestre tra dieci anni?
R. Posso dire come spero di vederlo: florido ed evoluto. In Italia il turismo equestre ha bisogno di crescere e credo abbia anche spazio per farlo.
D. Come ti vedi tra 10 anni?
R. Anche qui posso dire come vorrei vedermi: felice. E possibilmente a cavallo.
D. Cosa non vorresti sentire/vedere quando si parla di turismo equestre?
R. Non vorrei vedere troppa leggerezza nelle persone che si approcciano al turismo equestre per la prima volta, persone che si presentano a fare una passeggiata a cavallo con le infradito, per dirne una. Ma anche, e soprattutto, non vorrei vedere troppa leggerezza in quelli che il turismo equestre lo fanno. Non vorrei vedere cavalli fiaccati, stanchi, equipaggiati con selle e finimenti logori, vecchi, scomodi o semplicemente inadeguati. Insomma, vorrei che cavallo e cavaliere fossero nelle migliori condizioni possibili per affrontare un viaggio insieme.
D. Cosa rende speciale un viaggio a cavallo?
R. Il cavallo. E non è così scontato come può sembrare. Passare tante ore al giorno in sella diventa un piacere solo se i cavalli sono sereni, equilibrati, collaborativi ed affidabili. Così un viaggio a cavallo si trasforma in un’esperienza unica.